Uomo politico italiano. Laureatosi
in Giurisprudenza nel 1941, magistrato dal 1942, partecipò alla
Resistenza, adoperandosi per gli antifascisti in carcere. Già membro
della Costituente per la circoscrizione di Torino-Novara-Vercelli, nel 1949 fu
eletto deputato nelle liste della Democrazia Cristiana, mantenendo il seggio
anche nelle elezioni successive fino al 1992. Cattolico rigoroso, aderì
alla corrente Centrismo Popolare di M. Scelba, opponendosi in seguito tanto
all'apertura ai socialisti negli anni Sessanta quanto al tentativo di A. Moro di
portare i comunisti nella maggioranza governativa negli anni Settanta. Nella sua
lunga militanza politica,
S. ricoprì diversi incarichi di rilievo:
fu sottosegretario al ministero del Lavoro (1954), alla presidenza del Consiglio
(1954-55), alla Giustizia (1955-58), agli Interni (1959-62), vicesegretario
della DC (1964-66), ministro dei Trasporti (1966-68; 1972), della Pubblica
istruzione (1972-73), degli Interni (1983-87). Nell'aprile 1992, fu eletto
presidente della Camera dei deputati, divenendo il mese successivo, in un
momento di profonda crisi politica e istituzionale aggravata dall'esacerbarsi
dell'offensiva mafiosa, presidente della Repubblica. Nel corso del suo mandato,
S. tentò di guidare, non senza suscitare aspre polemiche, il
difficile passaggio alla cosiddetta “Seconda Repubblica”. Nel maggio
1999 rassegnò le dimissioni, divenendo senatore a vita quale ex
presidente della Repubblica (n. Novara 1918).
Oscar Luigi Scalfaro